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Il comportamento predatorio nei riguardi dei bambini

autore: Lorella Notari

Il comportamento predatorio fa parte dei comportamenti normali del cane ma, se diretto verso i bambini, può creare dei grossi problemi se non delle tragedie.
Distinguere il comportamento predatorio da altri tipi di comportamento può non essere semplice, e l’attenta osservazione del contesto e delle sequenze del comportamento possono dare informazioni e ssenziali.
I cani possono "assalire" i bambini per diversi motivi:

  • Per gioco . In questo caso il cane è irruente, rumoroso e allegro ma non ha quella "fissità" tipica dell’animale in agguato. L’inchino di gioco e l’abbassamento delle zampe posteriori e l’innalzamento della groppa che si vedono nelle sequenze di predazione sono simili, ma l’espressione del cane è totalmente diversa: nel gioco l’espressione è distesa, le orecchie indietro, la fronte "spianata", la bocca semiaperta e la coda si agita allegramente. Nella predazione l’espressione è "fissa", le orecchie dritte, la coda portata di lato o alta e fissa o che si muove solo all’estremità.
  • Per difesa della propria incolumità . In questi casi il cane tenta di evitare i contatti con il bambino, cerca di allontanarsi o di mandargli segnali "calmanti" come voltare la testa di lato, scodinzolare, sbadigliare o leccarsi le labbra. Se tutto ciò non funziona e il bambino non si allontana il cane potrebbe ringhiare e poi passare a "vie di fatto". Cani che hanno già avuto esperienze precedenti e hanno imparato che passare a vie di fatto è più veloce ed efficace per togliere di mezzo il piccolo rompiscatole possono passare direttamente al morso.
  • Per difesa di qualcosa che considerano di loro proprietà (la ciotola del cibo, la brandina dove riposano, un giocattolo)
  • Perché considerano i bambini come delle prede

In quest’ultimo caso l’aggressione è scatenata dal tipo di movimento che i bimbi piccoli hanno, dalla loro dimensione e anche dal tipo di suoni che emettono. Il comportamento predatorio non può essere considerato come una espressione di aggressività: è solo un modo per procurarsi il cibo. I cani che predano i bambini, e di solito lo fanno con bambini piccoli, sotto i 3-4 anni, sono spesso soggetti che predano anche gatti, cagnolini di piccola taglia, conigli e piccoli roditori. Se l’aggressione è di tipo predatorio il cane non ringhia, non abbaia forte ma piuttosto "punta", si mette in agguato per poi lanciarsi all’attacco della preda direttamente o con balzi ripetuti. Se la preda reagisce come tale, e cioè scappa o tenta di divincolarsi strillando, l’istinto del cane lo porta a identificare sempre di più il bambino con una preda. Se invece il bambino smette di comportarsi come una preda e rimane tranquillo o addirittura non fugge ma si rivolge al cane chiamandolo per nome qualche volta questi si "blocca" visibilmente in preda a un conflitto. E’ come se pensasse: "ma questo cos’è, un essere umano e cioè un quasi-membro della mia specie o una preda?" Mano a mano che i bimbi crescono somigliano sempre di più all’uomo che il cane conosce e la sua percezione del bambino-preda cambia. Questo risolve il problema per i bambini della famiglia, ma non per i bambini in generale. E’ possibile affermare che l’unico modo per prevenire l’aggressione predatoria contro bambini piccoli è impedire che il cane li veda o porre delle barriere fisiche invalicabili nel caso fosse impossibile impedire il contatto visivo.

Non lasciare mai i bambini sotto i 6 anni soli con i cani è una regola che va sempre rispettata, anche con il cane più docile e mansueto.