Parole chiave: coniglio, comportamento, sviluppo, gerarchia, feromoni,
benessere.
Summary: In this article the author describes the behavioural features
of rabbits, starting with the development period. Then the author deals
with social behaviour, sexual behaviour, maternal behaviour and some issues
regarding the management of pet rabbits.
Key words: rabbit, behaviour, development, hierarchy, pheromones, welfare.
CARATTERISTICHE ETOLOGICHE E PRINCIPALI PROBLEMI DI COMPORTAMENTO
In questi ultimi anni il comportamento del coniglio ha ricevuto un'attenzione
crescente soprattutto perché questa specie si è andata affermando
come animale da compagnia e la sua presenza nelle case degli italiani
è ormai piuttosto frequente. La conoscenza delle caratteristiche
etologiche e dei principali problemi di gestione del coniglio consente
al veterinario che si occupa di animali da compagnia di fornire informazioni
utili al proprietario e al benessere dell'animale stesso.
PRIMA PARTE
1. CARATTERISTICHE ETOLOGICHE
1.1 LE FASI DI SVILUPPO
Come sopra descritto, i coniglietti nascono ciechi e glabri e non sono
in grado di udire prima di 7 giorni. Sono molto sensibili alle variazioni
di temperatura e nel primo periodo dopo la nascita stanno tutti raggruppati
nel fondo del nido per mantenere la temperatura ottimale.
Il senso dell'olfatto è già sviluppato alla nascita e consente
ai piccoli di sentire la madre quando arriva nel nido per allattare. Uno
stimolo olfattivo permette loro di individuare i capezzoli in modo da
nutrirsi adeguatamente nel brevissimo tempo che la coniglia passa nel
nido. I coniglietti cambiano capezzolo ogni 30 secondi circa, cambiando
posizione 4-5 volte nei 3 minuti in cui la madre è a disposizione
per l'allattamento. Quando la coniglia se ne va i piccoli urinano (senza
bisogno di essere stimolati dalla madre come accade nei neonati dei gatti
e dei cani) e tornano nel fondo del nido, al caldo. Questo tipo di routine
si protrae per tutta la prima settimana alla fine della quale i coniglietti
cominciano a sentire, ad aprire gli occhi e a ricoprirsi di pelo. Dopo
la prima settimana cominciano ad avere più controllo degli arti
e a 12 giorni possono fare tentativi di arrampicarsi e scavare. Già
a questa età è possibile vedere le coniglie che allattano
all'esterno, vicino all'uscita del nido.
A circa 18 giorni i coniglietti cominciano a muoversi all'esterno del
nido esplorando l'ambiente circostante per ritornare immediatamente al
sicuro al minimo rumore o movimento insolito. A circa 24 giorni la madre
smette di allattarli e raggiunge gli altri componenti del suo gruppo sociale.
Anche i coniglietti raggiungono il gruppo e diventano sessualmente maturi
a circa 4 mesi anche se il loro sviluppo scheletrico si completa a 9 mesi.
(McBride, 1988, Balasini, 1995)
1.2 COMPORTAMENTO SOCIALE
I conigli selvatici vivono in territori la cui ampiezza varia a seconda
del numero di individui. Un territorio ampio può contenere una
colonia di alcune dozzine di individui divisi in gruppi sociali ognuno
dei quali contiene da 2 a 8 adulti, maschi e femmine. I gruppi più
numerosi sono formati in maggioranza da femmine e i piccoli nati nel gruppo
sono tollerati finché non raggiungono la maturità sessuale,
a circa 4 mesi. I maschi adulti diventano sempre più aggressivi
nei riguardi dei giovani i quali possono venire scacciati dal gruppo.
Questo accade soprattutto ai giovani maschi mentre è più
facile che le femmine restino nel loro gruppo sociale originario. I giovani
maschi scacciati dal gruppo di origine possono raggiungere altri gruppi
o addirittura cambiare colonia e territorio. Ci sono anche dei maschi
che non appartengono a nessun gruppo, anziani scacciati da conigli più
giovani o conigli di meno di un anno che non hanno ancora trovato un gruppo.
Ogni membro del gruppo ha una posizione sociale che rispetta un ordine
gerarchico in cui gli animali dominanti hanno autorità su quelli
sottoposti (fig.2). Una posizione di dominanza consente di avere accesso
per primi al cibo migliore, ai rifugi e alle femmine in estro.
Coniglio
dominante (a sinistra) e sottomesso (a destra). (Da Mc.Bride, 1998)
Le femmine dominanti scelgono i luoghi migliori per l'accoppiamento.
La gerarchia fra maschi è di tipo lineare con il maschio A che
domina il B che domina il C e così via. I maschi dominanti tendono
ad essere i più anziani e forti del gruppo. Le femmine tendono
ad essere più tolleranti fra loro e le femmine di grado inferiore
alla femmina dominante coesistono pacificamente. Durante la stagione della
riproduzione però, ci possono essere liti violente con morsi anche
letali per contendersi il privilegio di occupare un determinato spazio
per fare il nido e partorire.
Ogni gruppo difende il proprio territorio, le cui dimensioni dipendono
dal numero di conigli in quell'area, dal numero dei componenti del gruppo
e dalla disponibilità di cibo. I componenti di ogni gruppo frequentano
anche un spazio più ampio detto "home range" che però
non difendono. Gli home ranges dei diversi gruppi possono sovrapporsi.
Lontano dalla stagione riproduttiva l'intensità del comportamento
di difesa del territorio diminuisce e i rapporti gerarchici tendono a
essere meno rigidi. È proprio in questo periodo che i giovani maschi
vengono accettati nel gruppo.
A ogni nuova stagione riproduttiva si può assistere alla formazione
di nuovi gruppi. Spesso un nuovo gruppo parte da due soli individui, un
maschio e una femmina. La femmina concorre maggiormente alla creazione
dei sistema dei cunicoli sotterranei mentre il maschio si occupa di difendere
il territorio. La difesa del territorio avviene con la deposizione delle
marcature e con l'attacco nei riguardi di ogni intruso.
I conigli hanno un senso dell'olfatto molto sviluppato e gli odori costituiscono
il più importante mezzo ci comunicazione. Sia i maschi che le femmine
hanno ghiandole poste sul mento e sotto la coda che producono feromoni.
Questi feromoni portano informazioni riguardanti il sesso, lo stato riproduttivo
e la posizione gerarchica. Probabilmente contengono anche altre informazioni
di cui ancora non conosciamo il significato.
Il coniglio maschio usa questi feromoni per marcare il territorio strofinando
il mento sul terreno e su oggetti sporgenti come cespugli, rami, recinti.
Anche gli altri membri del gruppo vengono marcati e questa marcatura può
essere messa in atto sia strofinando le ghiandole del mento sia spruzzando
urina.
Le ghiandole anali sotto la coda sono più sviluppate nel coniglio
maschio e la loro secrezione feromonale viene depositata sul territorio
con le feci. Queste feci con feromoni vengono disperse o lasciate in cumuli
su prominenze nel terreno allo scopo di comunicare il proprio controllo
del territorio a conigli non appartenenti
al gruppo. Questi cumuli di feci detti "latrine" oltre che segnalare
una sorta di confine servono anche aumentare il senso di sicurezza dei
conigli residenti.
I conigli dominanti marcano l'intero territorio, gli altri solo parti
di esso.
Se un coniglio di un altro gruppo invade il territorio e c'è un
incontro fra maschi l'invasore può o ritrarsi e marcare il proprio
territorio con urina oppure fare atto di sottomissione nei riguardi del
coniglio residente. Questo atto di sottomissione consiste nello sdraiarsi
con il corpo aderente al terreno e le orecchie appiattite all'indietro
contro la testa. Allo stesso tempo il coniglio residente mette in atto
delle "dimostrazioni" di dominanza continuando ad avvicinarsi,
mordicchiando l'erba , strofinando il mento o scavando insistentemente.
Se "l'invasore" non si ritrae né fa atto di sottomissione
ci sarà una lotta. Anche le lotte sono spesso ritualizzate con
inseguimenti e colpi al terreno con le zampe (McBride, 1988)
1.3 COMPORTAMENTO SESSUALE
I conigli possono raggiungere la maturità sessuale a circa 4 mesi
di età (o più avanti, a seconda delle razze). La femmina
produce ovuli in maniera continua e se non avviene l'accoppiamento gli
ovuli rimangono nei follicoli ovarici e degenerano, venendo poi sostituiti
da altri. Gli ovuli maturano in 2 giorni e le coniglie sono in estro per
tre giorni su sette; l'ovulazione è indotta dall'accoppiamento.
Dopo la gravidanza, che dura circa 30, giorni la femmina ritorna fertile
dopo solo 12 ore. Questo ad eccezione delle fasi iniziali e finali della
stagione riproduttiva. Va però considerato che tale stagione è
altamente dipendente dalle condizioni ambientali e in genere il tasso
di ovulazione è più basso in autunno. Questa stagionalità
è in gran parte legata al periodo di illuminazione in quanto le
coniglie che vengono sottoposte continuativamente a un periodo di illuminazione
di 16 ore accettano il maschio e ovulano tutto l'anno .
Il corteggiamento dei conigli è relativamente semplice e durante
la stagione degli accoppiamenti il maschio cerca attivamente quante più
femmine possibile. Quando il maschio trova una femmina che gli interessa
la insegue per molto tempo rimanendo a una distanza di 5 metri o più
dietro di lei. Poi si avvicina gradualmente assumendo una posizione particolare,
con le zampe rigide le a coda ritta in alto (fig. 1) e procede in circolo
o sfila avanti e indietro. Spesso la femmina appare indifferente e continua
a mangiare e qualche volta il maschio le passa accanto, ruota il posteriore
e le spruzza dell'urina addosso. Questo comportamento ha luogo molto velocemente,
con il maschio praticamente in movimento.
Normalmente la femmina rimane indifferente e si scuote appena o decide
di allontanarsi. La chiave del successo dell'accoppiamento può
essere la perseveranza del maschio. La femmina interessata finisce per
sdraiarsi accanto al maschio con le orecchie all'indietro. Questo comportamento
è un segnale per il maschio che comincia a strofinarsi contro di
lei, a leccarle le orecchie e ad annusarla. Non necessariamente questi
approcci portano all'accoppiamento perché anche a questo stadio
sia il maschio che la femmina potrebbero perdere interesse ed allontanarsi.
Una femmina che desidera accoppiarsi in genere lo dimostra agitando la
coda in risposta alla coda solleva "a bandiera" del maschio.
L'atto dell'accoppiamento vero e proprio è brevissimo, pochi secondi.
Il maschio abbraccia la coniglia con le zampe anteriori, spesso afferrandola
con i denti. Dopo l'eiaculazione il coniglio perde momentaneamente conoscenza
e cade al fianco della femmina (McBride,1988, Balasini, 1995)
Fig. 1Postura del coniglio maschio che corteggia la femmina (da Mc.Bride1988)
1.4 COMPORTAMENTO MATERNO
La gravidanza della coniglia dura circa 30 giorni e negli ultimi giorni
( da 2 a 8 giorni prima del parto) prepara il nido per i nascituri. In
natura questo nido viene scavato all'interno delle gallerie del gruppo
oppure a parte, sempre nel territorio del gruppo, creando un tunnel con
una sola entrata e a fondo cieco. La coniglia riempie il nido con erba
secca e foglie e poi le spiana prima di ricoprirle con il suo soffice
pelo, che si strappa dall'addome e dai fianchi. Le coniglie che vivono
in gabbia fanno anch'esse il nido usando il materiale che hanno a disposizione
e il loro pelo.
I piccoli nascono ciechi e glabri, la madre li pulisce leccandoli e mangia
il cordone ombelicale e la placenta. In questa fase può capitare,
raramente, che la madre addenti parte del corpo dei piccoli uccidendoli
o mutilandoli. Questo comportamento sembra più frequente nei conigli
domestici, in madri giovani e in situazioni di stress ambientale.
Alla fine della pulizia dopo il parto la madre allatta i coniglietti e
poi si allontana. All'uscita dal nido chiude l'entrata con della terra
se vive allo stato selvatico, con il materiale che ha a disposizione nel
caso della coniglia domestica. La madre torna ad allattare i coniglietti
solo ogni 24 ore, solitamente durante le ore notturne, e rimane nel nido
circa tre minuti. La copertura dell'uscita del nido e il breve e saltuario
allattamento sono strategie per evitare che i predatori possano trovare
i piccoli. Sembra che alcune coniglie domestiche allattino invece più
frequentemente (Mc.Bride, 1988, Balasini, 1995)
PARTE SECONDA
PRINCIPALI PROBELMI DI GESTIONE E COMPORTAMENTALI
La gestione del coniglio come animale da compagnia stimola riflessioni
aggiuntive rispetto alla gestione del coniglio a scopo economico. La convivenza
a stretto contatto con la famiglia umana implica che il benessere dell'animale
venga preso in maggior considerazione e che il suo stato di disagio desti
una maggiore attenzione da parte dei proprietari.
1.1 GESTIONE: RICOVERO, STIMOLI AMBIENTALI, ALIMENTAZIONE, STERILIZZAZIONE
La gabbia del coniglio deve essere spaziosa quanto basta per poter contenere
un rifugio coperto, una cassettina dove deporre le deiezioni e uno spazio
sufficiente perché l'animale possa muovere liberamente qualche
passo. I periodi di libertà in casa non suppliscono alla mancanza
di spazio nella gabbia che rimane il luogo dove in generale il coniglio
passa la maggior parte del tempo.
Arricchimenti ambientali utili in questa specie sono cunicoli dove infilarsi
(tubi in plastica o di cartone), oggetti da far muovere con il muso, scatolette
di cartone da esplorare
Il coniglio è un animale sociale e quindi la compagnia di un altro
animale, della stessa specie o no, giova al suo benessere. Se si decide
di adottare una coppia di coniglietti è consigliabile scegliere
due femmine o un maschio ed una femmina in modo da ridurre al minimo il
rischio di litigi, molto più frequenti fra i maschi. L'introduzione
in casa entro le 12 settimane di età favorisce il successo della
convivenza sia con l'uomo che con altri animali.
Il coniglio è in grado di ricavare da cibo di basso valore nutritivo
la massima quantità di energia. Una caratteristica di questa specie
è la re-ingestione di una parte del materiale fecale che viene
recuperato direttamente dall'ano e ingerito. La parte di feci che viene
ingerita è diversa dalle restanti feci emesse: è più
soffice e ricoperta di muco e viene chiamata ciecotrofo. Se dovessimo
immaginare la vita di un coniglio selvatico dal punto di vista alimentare,
vedremmo che questo animale passa la maggior parte del giorno nei cunicoli
sotterranei dedicandosi frequentemente all'attività di recuperare
parte delle sue feci e ingerirle. Il tempo passato in superficie, per
lo più nelle ore di luce scarsa, è quasi interamente impiegato
a mangiare la maggior quantità possibile di vegetali, spesso di
scarsa qualità nutritiva. Questa intensa attività digestiva
ed alimentare è una parte importantissima nell'equilibrio psicologico
oltre che fisico del coniglio.
Il coniglio da compagnia viene spesso alimentato con mangimi ad alto valore
nutritivo e che possono venire ingeriti velocemente e senza fatica, molti
dei quali vengono proposti commercialmente come alimenti ideali. Questa
abitudine alimentare può creare vari ordini di problemi sia fisici
che comportamentali. Dal punto di vista fisico l'obesità e l'eccessiva
crescita dei denti - non sufficientemente impegnati nel lavoro di triturazione
dei foraggi freschi o essiccati - vanno sicuramente a discapito della
salute dell'animale (fig. 3).
Dal punto di vista psicologico se il tempo dedicato all'alimentazione
è troppo breve si può incorrere in problemi di nervosismo
e aggressività perché un corretto impegno nel triturare
lentamente il fieno - che dovrebbe essere sempre l'alimento di base -
costituisce un esercizio naturale e appaga un bisogno comportamentale
fondamentale per il coniglio.
Considerati i notevoli cambiamenti di temperamento del coniglio nel periodo
dell'accoppiamento, soprattutto il maschio ma anche la femmina, la sterilizzazione
prima dei 4 mesi è assolutamente consigliata in entrambi i sessi.
Particolarmente se ci sono bambini in casa - eventualità molto
frequente perché il coniglietto è un pet
Fig.3. Una errata alimentazione può provocare sia problemi fisici
che comportamentali
molto amato dai bambini - la sterilizzazione è un precauzione
doverosa soprattutto nei maschi che posso diventare mordaci o spruzzare
urine. E' sconsigliato tenere insieme due maschi o due femmine non sterilizzati,
e altrettanto vale per un maschio e una femmina, a meno di non volere
un numero altissimo di piccoli! (Gismondi, 1997, McBride, 1998)
1.2 EDUCAZIONE A SPORCARE
Per evitare che il coniglietto sporchi in casa quando lasciato liberò
sarà necessario evitare per i primi due giorni di lasciargli libero
accesso all'esterno della gabbia. In questi primi due giorni si potrà
abituarlo a sporcare in un angolo della gabbia, preferibilmente in una
cassettina a bordi bassi (per esempio un sottovaso rettangolare) che andrà
riempita con brandelli di giornale e sarà utile aggiungere un poco
di carta imbevuta dell'urina del coniglio ( che avrà sicuramente
fatto in precedenza durante il trasporto) e una piccola quantità
di feci. Per invogliare l'animale a iniziare a sporcare proprio in quel
punto si può sistemare la rastrelliera del fieno in modo che debba
stare nella lettiera quando mangia: in questo modo la probabilità
che inizi a sporcare nel posto giusto aumenta. Il coniglietto lascerà
comunque delle feci sparse nella gabbia per autorassicurarsi nel nuovo
ambiente (una piccola quantità di feci verrà sempre dispersa
nella gabbia). Quando la lettiera verrà pulita sarà utile
lasciare del materiale con urine e qualche pallina di feci per stimolare
il coniglio a mantenere l'abitudine di sporcare nella cassettina (McBride,
1998)
CONCLUSIONI
La prospettiva di fare consulenze comportamentali per i conigli da compagnia
è piuttosto remota ma questo non significa che conoscere le caratteristiche
etologiche del coniglio sia uno sforzo privo di risvolti pratici.
Molti proprietari portano i loro coniglietti dal veterinario e si aspettano
consigli sia per la salute fisica che per il benessere generale del loro
animale ed è importante che sia il veterinario stesso a saper dare
spiegazioni e suggerimenti sulla gestione e sul comportamento del coniglio
da compagnia .
Riferimenti Bibliografici:
1. Balasini, D., 1995, "Zootecnica Speciale"
ed. Edagricole Bologna pp.479-511
2. Gismondi, E., 1993 " Il coniglio nano" ed. De Vecchi Milano
3. McBride, A., 1988 " Rabbits and Hares" ed. Whittet Books
London
4. McBride, A., 1998 " Why does my rabbit
?" ed. Souvenir
Press London
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