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La somministrazione del cibo e la sua importanza nella comunicazione fra cane e padrone

autore: Lorella Notari

Il cibo, insieme allo spazio (=territorio), al gioco e alle attenzioni del padrone, è una delle risorse più importanti nella vita di un cane.
L’unica figura che coerentemente può assumere il controllo del cibo è un essere umano, perché è colui (o colei) che può procurarselo nelle situazioni normali. Il cane non ha la possibilità di andare in un supermercato o in un pet shop a comperarsi le scatolette e certamente ancor meno può cacciare per conquistarsi la cena. Dal punto di vista del cane la cosa più naturale e coerente è che chi procura il cibo lo gestisca e ne controlli la distribuzione.
Non sempre i padroni sono coscienti del tipo di messaggio che il loro comportamento riguardo alla gestione del cibo comunica al cane.
Il rapporto cane padrone è o dovrebbe essere improntato su due pilastri principali: il rispetto e la fiducia. Più un cane rispetta il suo padrone e più ha fiducia in lui. Maggiore è la fiducia del cane nel padrone maggiore è il suo benessere psicologico.
Il rispetto del cane, qualsiasi cane, si conquista dando messaggi coerenti che siano in grado di dire al cane, con certezza e senza fraintendimenti, che cosa è giusto e che cosa è sbagliato.
Il sistema per ottenere questo è semplicemente premiare i comportamenti corretti e NON PREMIARE i comportamenti sgraditi.
Applicare queste informazioni generali alla parte di rapporto cane/padrone che interessa la gestione di una importante risorsa come il cibo richiede la corretta applicazione di alcune semplici regole
  • Non permettere al cane di mendicare al tavolo dei padroni
  • Somministrare il cibo seguendo una routine e una ritualità precise
  • Usare i premi in cibo in maniera corretta
  • 1. Non permettere al cane di mendicare al tavolo dei padroni
    Moltissimi cani mendicano cibo quando i padroni mangiano e lo ottengono. Molti padroni hanno piacere di concedere i loro avanzi (dieta del cane permettendo) al cagnolino e questo costituisce un piacere per loro oltre che per il cane.
    Il problema arriva quando il cane diventa troppo insistente e le sue richieste assumono più l’aspetto di ricatti. Al muso implorante aggiungono le grattatine, alle grattatine gli uggiolii e così via, diventando spesso molto fastidiosi e in particolare quando ci sono ospiti.
    Quando si arriva a questo punto il controllo del padrone sul cibo viene meno e il cane, inevitabilmente, rispetta di meno il suo padrone.
    Occorre riprendere il controllo della situazione e per farlo bisogna aver chiaro quello che si vuole comunicare al cane e cioè: il cibo e le decisioni di quando e come somministrarlo spettano ai padroni.
    Non occorre necessariamente smettere di dare gli avanzi al cane (sempre dieta e istruzioni del veterinario permettendo) ma semplicemente fargli capire che non può pretenderli .
    Passare direttamente dal concedere (seppure dopo mille tentativi di richiesta) un bocconcino dal tavolo al non concedere nulla significa sicuramente dover resistere strenuamente per un periodo di tempo più o meno lungo nel quale il cane che chiede andrà completamente ignorato.
    Per una legge della teoria dell’apprendimento che finora si è sempre dimostrata rispondente alla realtà, non appena il cane smette di ottenere quel che aveva sempre ottenuto (uggiolando , grattando, saltando ecc. ecc.) le sue richieste si fanno più insistenti. Ne consegue che la capacità di resistenza e di sopportazione del padrone è messa a dura prova soprattutto se al padrone, tutto sommato, l’idea di allungare gli avanzi al cane piace.
    Ma quando si è intrapresa la strada di ignorare le richieste del cane GUAI A CEDERE anche una sola volta e soprattutto guai a cedere sfiniti dai molti tentativi che il cane mette in atto. Il poverino imparerebbe che per ottenere un bocconcino bisogna andare a vanti a chiedere anche un’ora, usando tutti i mezzi a disposizione. In questo modo si troverebbe nella pietosa situazione di sentirsi sempre in dovere di mendicare.

    Suggerirei invece la seguente procedura:
    1. Prendere una ciotola con una forma e un colore particolare, che si distingua dal resto delle stoviglie che sono sulla tavola. Dovrebbe essere un oggetto che il cane non ha mai visto.
    2. Mettete la ciotola sul tavolo in modo che il cane la veda bene ( su un angolo verso il bordo)
    3. Mangiate tranquillamente e ignorate del tutto ogni richiesta del cane. Ignorare significa non guardarlo, non parlargli e non parlare di lui. Insomma dovrete fare come se non esistesse. Se vi salta addosso o insiste con il muso o una zampa dovrete spostarlo come fosse un oggetto.
    4. Gli avanzi che avreste destinato a lui ( mi raccomando la dieta! Niente croste di formaggio o alimenti troppo conditi) li metterete nella ciotola.
    5. Al termine del pranzo aspettate che il cane si sia tranquillizzato e poi chiedetegli di sedersi e appoggiate a terra davanti a lui la ciotola con gli avanzi. E’ importante aspettare che il cane si tranquillizzi.
    La ciotola, dopo uno o due volte, verrà individuata dal cane (anche perché poi la riceve con gli avanzi) e avrà un significato preciso nella sua mente: "mentre sta sul tavolo non mi si dà nessuna attenzione e non ottengo nulla". Allo stesso tempo la vista della ciotola non è un messaggio del tutto negativo perché significa che al termine del pasto il cane potrà avere qualcosa e questo lo aiuterà a superare la frustrazione di essere ignorato.
    E’ molto importante non far caso alla ciotola e non accingersi a posarla a terra fino a quando il cane non si è spontaneamente tranquillizzato. Dopo che il cane si è tranquillizzato si può chiedergli di sedersi e poi appoggiare a terra la ciotola consentendogli di mangiare.
    Il messaggio che questo tipo di procedura deve trasmettere al cane è questo: sono felicissimo di darti il mio cibo a condizione che tu ti comporti bene e me lo chieda per favore
    …E potete star certi che quei pochi avanzi renderanno il cane molto più felice e soddisfatto di tutte le leccornie che ha mai ricevuto prima facendo il mendicante.

    2. Somministrare il cibo seguendo una routine e una ritualità precise
    Molti padroni danno da mangiare al cane subito prima del loro pasto oppure contemporaneamente (cioè lo appoggiano a terra prima di mettersi a tavola a loro volta) per evitare che il cane li disturbi mentre mangiano.
    Dal punto di vista del cane mangiare per primi è un privilegio che, in generale, viene concesso agli individui di rango superiore.
    Questo è il motivo principale per cui si suggerisce di dare il cibo al cane dopo il pasto dei padroni.
    Sfortunatamente se il cane è stato abituato a mangiare prima o insieme ai padroni indurlo ad aspettare tranquillamente la fine del pasto degli esseri umani risulta molto difficile, oltre che fonte di stress per il cane stesso. Quello che è meglio fare, in generale, è evitare che il cane faccia la correlazione mangio prima di loro e quindi il mio status è più elevato. Basta semplicemente anticipare di almeno 1 ora il pasto del cane rispetto a quello dei padroni in modo che fra i due eventi, dal punto di vista del cane, non ci sia una immediata correlazione. Durante il pasto dei padroni si potranno applicare i consigli di cui al punto 1.

    E’ inoltre importante seguire una routine regolare per i pasti, che andranno somministrati a ore precise.
    I cani apprezzano molto la regolarità (come i bambini) e una routine costante li rende tranquilli.
    Ritualizzare la somministrazione del pasto è un altro strumento utilissimo per accentuare il messaggio che il padrone ha il controllo della risorsa cibo. Si può procedere in questo modo:
    1. Preparare il pasto del cane su un tavolo e non versarlo nella ciotola mentre questa è a terra
    2. Chiedere al cane di sedersi
    3. Appoggiare la ciotola a terra
    4. Dare al cane un segnale (una parola o un gesto, sempre gli stessi) che significhi "OK, puoi cominciare"
    3. Usare i premi in cibo in maniera corretta
    Premiare un buon comportamento con un bocconcino avrà tanto più valore e quindi tanto più probabilità che quel buon comportamento si ripeta quanto più il premio è prezioso e ambito.
    Per questo motivo, specialmente si ci si trova nelle condizioni di dover educare o rieducare un cane, bisogna "razionare" i premi in cibo e tenere da parte quelli più graditi al cane per quando questi offre dei buoni comportamenti.
    La vista del premio dovrebbe fargli venire la voglia di ottenerlo e quindi lo motiverà a comportarsi come voi volete. Sprecare munizioni preziose concedendo al cane cibo extra ogni volta che lo chiede mendicando o allungandogli il biscottino avanzato senza nessuna ragione particolare significa trovarsi disarmati quando c’è bisogno di motivarlo a fare qualcosa per noi.
    Inoltre un cane che ottiene per nulla si vedrà privato della soddisfazione di meritarsi qualcosa, e tutti sappiamo quanto è più bello guadagnarsi una ricompensa per un buon lavoro.

    In conclusione

    se il padrone mantiene il controllo di una risorsa importante come il cibo non solo diventa molto più importante e interessante per il suo cane, ma gli regala anche la soddisfazione di fare delle conquiste attivandosi mentalmente per capire cosa si vuole da lui rendendolo più soddisfatto, tranquillo, felice e appagato.