torna alla homepage Visita comportamentale Corsi per animali e padroni Alcuni giochi Il Coniglio Il Gatto Il Cane Articoli  

Il cane

Da cucciolo a cane
Consigli utili per i primi giorni
La famiglia dal punto di vista del cane
Le regole per aver un buon cane di famiglia
Adottare un cane abbandonato


Dal cucciolo al cane adolescente: le tappe più importanti

Se decidiamo di adottare un cucciolo e vogliamo ottenere le maggiori garanzie possibili di buon carattere, buone capacità di adattamento nella nostra famiglia e pochi rischi di problemi di comportamento quali aggressività, distruttività e ingovernabilità in generale dobbiamo tenere presente sia le sue attitudini di razza che le caratteristiche dell'ambiente in cui ha passato le prime otto settimane di vita.

Durante lo sviluppo del cane, da feto ad animale adulto, sono stati individuati dei periodi particolarmente importanti, detti "periodi sensibili" durante i quali le influenze esterne causano modificazioni fondamentali per la formazione del carattere e delle attitudini del cane. Un primo periodo sensibile è stato individuato prima della nascita, le ultime 2 settimane di gestazione. Durante questo periodo il feto riceve stimolazioni tattili e gustative che, è stato dimostrato, influenzeranno la sua vita futura. Se la cagna viene sottoposta a stimoli stressanti , dolorosi o traumatici in genere nelle ultime settimane di gravidanza i cuccioli saranno più a rischio per quanto riguarda il loro equilibrio emotivo. Anche il gusto dei cuccioli comincia a formarsi in gravidanza: sono state dimostrate nette preferenze dei cuccioli verso il cibo consumato dalla madre in gravidanza .
Un secondo, fondamentale, periodo sensibile è da collocarsi fra le 3 settimane e i tre mesi del cucciolo. Questo lasso di tempo è cruciale per quel che riguarda la socializzazione e l'abituazione del cane, elementi importantissimi per sviluppare la sua capacità di adattarsi all'ambiente umano. Durante il periodo sensibile le esperienze si imprimono nel cucciolo in modo rapido e indelebile: può essere paragonato all'imprinting di altri animali. A differenza dell'imprinting il periodo sensibile è relativamente lungo, dando al cane più tempo per adattarsi e abituarsi.
Se fra le 3 settimane e i tre mesi il cucciolo riceve stimoli diversi, si abitua a vedere persone diverse e tanti tipi di animali, diventerà un soggetto equilibrato, sarà meno a rischio di sviluppare paura o reazioni eccessive a stimoli ambientali comuni. Moltissimi problemi tra i quali diversi tipi di aggressività derivano da una insufficiente presenza di stimoli ambientali e sociali nel periodo sensibile. Particolarmente importanti le prime settimane ( dalla terza alla ottava) per quanto riguarda la socializzazione con l'uomo. La manipolazione delicata e piacevole dei cuccioli di questa età, la presenza di diversi tipi umani ( donne , uomini, bambini, anziani ecc.) sono importantissime per la vita futura. La madre e i fratelli hanno una grande influenza nell'educazione del cucciolo che, con i primi giochi, impara e rapportarsi con gli altri e a CONTROLLARSI. Un'acquisizione importantissima che deve avvenire in cucciolata è quella del MORSO-BLOCCATO. Quando giocano i cuccioli imparano a regolare la forza delle loro mandibole in modo da non farsi male: se un cucciolo ( per es. orfano) non ha la possibilità di fare questo tipo di allenamento il suo morso potrà in futuro creare problemi anche se non inflitto con volontà di aggredire. Verso la quinta-sesta settimana mamma cagna comincia ad allontanare i cuccioli e il padre e gli altri membri del gruppo , insieme a lei, cominciano a insegnare ai piccoli le regole del branco.Le regole sociali le finiranno di apprendere insieme ai loro "genitori" umani. Verso l'ottava settimana possiamo dire che il cucciolo sperimenta la paura del nuovo, impiegando sempre più tempo ad abituarsi a stimoli sconosciuti mano a mano che il periodo sensibile si avvia al termine.
Un terzo periodo sensibile è da collocarsi fra i 6 e i 10-12 mesi e corrisponde all'adolescenza umana. Mentre i precedenti periodi sensibili potrebbero essere definiti della sensibilità emotiva, questo è più da considerare un periodo della sensibilità cognitiva. Può sembrare un concetto difficile ma vediamo di tradurlo in termini pratici: il cane ha bisogno di capire qual è il suo posto nella famiglia. Per arrivare a spiegare al nostro cane qual è il suo posto dobbiamo possedere informazioni riguardo a:


1. Cos'è la famiglia dal punto di vista del cane
2. Come comunicare al cane le informazioni che gli servono per trovare il suo posto nella famiglia


1.La famiglia dal punto di vista del cane

I cani e gli esseri umani hanno in comune due caratteristiche fondamentali: sono animali sociali e sono dei predatori. Probabilmente è proprio questa somiglianza che ha fatto del cane un compagno così prezioso per millenni.

Cani e uomini si organizzano socialmente e spesso il termine gerarchia viene usato per spiegare le interazioni sociali in un gruppo o, come nel caso dei lupi (antenati dei nostri cani), in un branco. L'ordine gerarchico è fatto di relazioni di dominanza e sottomissione. Essere dominante significa avere il controllo Essere sottomesso significa piegarsi alla volontà di qualcun altro. Ogni membro del branco, dominante o sottomesso, è prezioso per difendere il territorio, partecipare alla caccia, avvertire dell'arrivo di possibili nemici. Questi concetti di struttura sociale sono parte dell'essere cane esattamente come altre caratteristiche quali avere un apparato digerente da carnivoro e avere quattro zampe ma va anche considerato che tra cani e lupi ci sono migliaia di anni di domesticazione e che, pur appartenendo alla stessa specie, il cane ha subito delle modificazioni riguardo ai comportamenti innati che a tutt'oggi ancora non sono state definite completamente e che variano razza per razza, se non addirittura individuo per individuo. Più che parlare di dominanza e sottomissione di un cane in una famiglia umana è utile riflettere sulla capacità di controllo dei padroni nei riguardi delle risorse più importanti per il cane: il cibo, lo spazio, i giochi ma anche e soprattutto la possibilità di interagire con i padroni stessi. Un padrone che riesce a comunicare in maniera chiara e coerente al suo cane di avere il controllo di tutte le cose importanti riuscirà anche a gestirlo in ogni situazione e instaurerà con lui un rapporto all'insegna della fiducia e del rispetto. Non tutti i problemi che insorgono nel rapporto cani-padroni sono causati dall'assenza di controllo da parte dei proprietari. Ciò detto bisogna tenere presente che un corretto rapporto con l'animale, che non dia adito a fraintendimenti e insicurezze, è fondamentale in tutte le situazioni. Molto spesso le persone provano un senso di disagio all'idea di dover dimostrare al loro cane di essere in grado di controllare le varie situazioni. Questo perché il concetto di controllo richiama alla mente la durezza e l'imposizione . Bisogna ricordare l'importanza dei rapporti sociali e della loro chiarezza per la serenità e l'equilibrio del cane. Il nostro cane ha bisogno di sapere che è parte della nostra famiglia e che in essa ha un ruolo. Il concetto di libertà, così importante per noi esseri umani, sembra in contrasto con il concetto di controllo completo da parte dei padroni. Questa riflessione, applicata agli animali, porta spesso a situazioni di sofferenza per gli animali stessi e per l'uomo. Se vediamo la libertà come diritto ad esprimere le proprie attitudini e a soddisfare i propri bisogni, ancora una volta dobbiamo riflettere sul bisogno dei cani di vivere in un gruppo con regole sociali precise. La situazione emotiva di un cane in una famiglia non è probabilmente molto diversa da quella di un bambino: bambini che ricevono messaggi contraddittori dai genitori o vedono soddisfatti tutti i loro capricci crescono ansiosi e insicuri. Il paragone cane-bambino non deve scandalizzare perché anche il bambino ha bisogno di sapere dai genitori cosa è giusto e cosa è sbagliato in modo chiaro e coerente. A differenza del bambino, il cane rimane nella posizione di "controllato" per tutta la vita, ma questo non è da lui percepito come una cosa negativa. Un cane non è un essere umano e, riguardo alla sua posizione nel gruppo familiare, è e deve rimanere per sempre una specie di bambino. Noi esseri umani dobbiamo essere al tempo stesso genitori e "capi" e dobbiamo dare e ricevere affetto, rispetto e fiducia.
Ma che linguaggio possiamo usare per comunicare al nostro cane tutto questo?


2.Come comunicare al cane le informazioni che gli servono per trovare il suo posto nella famiglia e sentirsi tranquillo (ovvero: le regole per avere un buon cane di famiglia).

· Premiare il cane quando si comporta bene più che punirlo quando si comporta male
· Rispettiare le esigenze del cane: non ha solo bisogno di essere nutrito e protetto dal caldo e dal freddo ma deve socializzare con le persone e altri cani e fare esercizio fisico almeno 3 volte al giorno.
· Far mangiare il cane dopo le persone
· Far dormire il cane in un luogo tranquillo scelto dal padrone e non dal cane . Questo luogo non deve essere una stazione di controllo di chi entra e esce dalla casa
· Non permettere al cane di prendere iniziative come giocare o farsi coccolare. Se arriva con la palla in bocca ignoriamolo e poco dopo decidiamo noi di iniziare a giocare chiamandolo. Lo stesso per le coccole, dobbiamo essere noi a decidere quando iniziare e finire di coccolare.
· Nessun premio (cibo, coccole, gioco) deve essere dato gratis ma solo dopo che il cane ha fatto qualcosa per noi, anche solo venire al nostro richiamo
· Non permettere al cane di montare le persone, neppure se è un cucciolo